In questo caso vediamo che per conoscere la risposta alla mia domanda “quanto è alto Messi”, non ho perso tempo a cercare la risposta su un sito. Google mi ha fornito immediatamente la risposta, anzi, ha fatto di più. Ha risposto alle mie potenziali esigenze inespresse, indicandomi nelle ricerche correlate che magari potrei essere interessata a conoscere anche l’altezza di Cristiano Ronaldo, di Diego Armando Maradona e di Paulo Dybala.
Tradotto, questo significa che la percentuale di traffico che Google indirizza ai risultati organici (che quindi dipendono dalla SEO) è diminuita. Di conseguenza, è sempre più difficile far sì che il proprio sito web compaia tra le ricerche del motore di ricerca, al netto di sponsorizzazioni.
Ecco il perché della domanda, legittima e provocatoria: la SEO è morta? Niente suspense, la risposta è un “gigantesco NO”. E ti spieghiamo perché.
La SEO è viva e vegeta. E’ solo che ha scoperto che ci sono tanti attori con cui può giocare per renderci la vita complicata.
I primi posti su Google bisogna meritarseli lavorando sodo e in questo il motore di ricerca non ci aiuta granché: come scrive Neil Patel (specialista SEO e Marketing a livello mondiale) “nel 2010 Google ha cambiato l’algoritmo 516 volte. Questo numero è salito a 1.653 volte nel 2016 e a 3.234 nel 2018. Non conosciamo i dati degli ultimi due anni, ma puoi scommettere che il numero degli aggiornamenti sia cresciuto ancora”. [per l’articolo completo in inglese clicca qui].
In una giungla di ricerche e contenuti, ottimizzare il proprio sito a livello SEO e renderlo visibile sul web non è un di cui. E’ LA priorità.
Come fare? Si sente parlare – un po’ troppo spesso – di metodi vantaggiosi e veloci per migliorare la SEO, ma la Search Engine Optimization riguarda in realtà moltissimi aspetti: i contenuti testuali, la user experience del sito, la gestione dei link in entrata (i cosiddetti backlink) e in uscita (quindi i link a cui il tuo sito web punta), l’advertising… Fa tutto parte di un gigantesco insieme in cui nessuna delle parti può essere ignorata.
Non esiste la bacchetta magica. Su cosa lavorare?
Sia che si tratti di contenuti organici, che di sponsorizzazioni a pagamento, ci sono degli accorgimenti di cui proprio nessun’azienda che voglia essere trovata su Google può fare a meno. Vediamone alcuni.