Conosci te stesso come base del marketing strategico

Sul frontone del tempio di Apollo, a Delfi, per secoli ha troneggiato la scritta: “Conosci te stesso”. Una frase che ha condizionato moltissimi ambiti, tra i tanti la filosofia: in particolare, la prima figura storica che ci viene in mente è quella di Socrate, il filosofo, infatti, è ben noto per l’arte di incalzare gli interlocutori, mettendoli nelle condizioni di scandagliare nella propria interiorità per imparare a conoscerne luci e ombre farle proprie e metterle a frutto.

Come? Attraverso l’analisi SWOT , che in fondo altro non è se non la messa in pratica moderna del socratico “conosci te stesso” applicato all’ambito business.

Ma partiamo per gradi.

COSA E’ LA SWOT ANALYSIS

“SWOT” è un acronimo che sta per Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats, quindi, in italiano, punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce.

Costruire una matrice SWOT è semplice, come possiamo vedere:

Nella prima riga sono evidenziati gli aspetti interni dell’analisi, cioè quei fattori del business che dipendono dalla stessa azienda e su cui l’azienda ha il controllo. Sia i punti di forza che quelli di debolezza possono essere attivamente gestiti e quindi modificati dall’organizzazione.

Nella seconda riga invece sono individuati i fattori esterni– opportunità e minacce – su cui l’azienda non ha direttamente il controllo, ma che inevitabilmente possono incidere sul business.

DOMANDE DI BASE PER PARTIRE

Quali domande di base dobbiamo porci per poter costruire una swot analysis?

  1. Punti di forza:
  • In cosa la mia azienda è veramente forte?
  • Quali sono i plus che rendono competitiva la mia azienda?
  • Il mio brand è riconoscibile sul mercato?
  1. Punti di debolezza
  • In cosa la mia azienda pecca?
  • Quali aspetti del business andrebbero migliorati?
  • Quali competenze mancano nella mia azienda?
  1. Opportunità
  • Quali sono le opportunità (tecnologiche, sociali etc.) che il mercato potrebbe offrire e che la mia azienda potrebbe cogliere per migliorare il business?
  • A quale nuovo target potrei rivolgermi, considerando i volgimenti attuali del mercato?
  1. Minacce
  • Quali sono le azioni dei miei competitor che potrebbero danneggiare il business?
  • Come potrebbe questa situazione contingente del mercato danneggiare la mia attività?

 

I punti 3 e 4 – opportunità e minacce – possono essere analizzati partendo da un’analisi che solitamente si realizza a corredo della SWOT e che prende il nome di analisi SLEPT. Come SWOT, anche SLEPT è un acronimo, che sta per:

S: fattori sociali

L: fattori legislativi

E: fattori economici

P: fattori politici

T: fattori tecnologici

Facciamo un esempio di “opportunità” per rendere meglio il concetto:

Quando Amazon – che ha, lo sappiamo, il proprio core business nella logistica – decise di creare Amazon Prime Video scelse di fatto di entrare in un nuovo mercato che poco aveva a che fare con il segmento principale delle spedizioni. In altre parole, ha colto l’opportunità contingente dell’interesse verso le piattaforme di video on demand che cominciava, proprio in quel periodo, a crescere sulla fascia di target che da sempre era la SUA fascia di target privilegiata. Chi acquista su Amazon? Tendenzialmente i più giovani e le persone confidenti con la tecnologia, in grado di acquistare agilmente su piattaforme online.  Gli stessi che utilizzano con facilità le piattaforme di streaming video.

Ovviamente la tempistica è stata fondamentale: Amazon ha colto l’opportunità ancora prima che le piattaforme di streaming on demand diventassero un must have per tutti e non solo per i più giovani.

Ok, Amazon ha una capacità economica di un certo rilievo, è ovvio. Ma qui non stiamo parlando di spesa. Stiamo parlando di analisi e obiettivi realizzabili, i tanto decantati obiettivi SMART che sono, per definizione differenti per ogni azienda e devono essere chiaramente, realizzabili.

La conquista della luna può attendere.

GLI ATTORI DELLA SWOT ANALYSIS

Diciamoci la verità, analizzare a fondo se stessi, andando a considerare soprattutto gli elementi negativi non è facile, in quanto vuol dire ammettere che qualcosa non va. Ecco, per le aziende è la stessa cosa.

In realtà riflettere sui punti di debolezza e sulle minacce è fondamentale e se fatto con la massima sincerità, può consentire di operare un reale cambiamento e pervenire ad un sé migliore.

Da soli, però, non sempre si è in grado di mettere a punto questa analisi. Per questo, come nella psicologia, realizzare una swot analysis è un lavoro di squadra che prevede due attori fondamentali:

  • L’azienda, naturalmente. Solo l’azienda conosce a fondo se stessa (lati negativi compresi)
  • Come per l’analisi del sé esistono gli psicologi, così lato marketing esistono i consulenti. Dei moderni Socrate in grado di porre le giuste domande, con una visione a 360° gradi del mercato e in grado di tirar fuori il meglio dell’azienda, secondo una concezione che possiamo definire, appunto, “maieutica”.

Non basta non basta porsi le domande giuste: è necessario anche informarsi e avere una visione super partes. E in questo, l’aiuto di un consulente può fare davvero la differenza.

QUANDO FARE UNA SWOT ANALYSIS

Torniamo per un momento all’assioma che ha aperto la nostra indagine: “Conosci te stesso”.  Va da sé, tra il noi di adesso e il noi di quando avevamo 15 anni qualcosa è cambiato. Per le aziende il timing è ancora più stringente: si cambia di trimestre in trimestre, di anno in anno. La swot analysis non è qualcosa che una volta fatta possiamo considerare buona per gli anni a venire. Ogni anno, infatti, sorgono nuovi fattori, nuovi punti di forza o di debolezza e soprattutto nuove opportunità da cogliere e nuove minacce da evitare.

L’analisi SWOT quindi va realizzata tutte le volte che si va a compilare un piano marketing: sta all’azienda decidere se su base annuale, semestrale, per quarter etc.

Altro errore fondamentale da evitare: non c’è nulla di più sbagliato del realizzare l’analisi SWOT in maniera burocratica e compilativa, giusto perché “va fatta”. Un’analisi di questo tipo va fatta tenendo sempre bene a mente la strategia aziendale e gli obiettivi da perseguire. Solo così sarà possibile trovare e mantenere un posizionamento in grado di garantire all’azienda di raggiungere obiettivi definiti e ottenere, di conseguenza, dei profitti.

Hai bisogno di una consulenza per realizzare un’analisi SWOT? Contattaci, siamo qui per questo! 😃