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La bellezza del cibo vero è che diventa brutto.

3 Marzo 2020

IL MOLDY WHOPPER DI BURGER KING COME STRATEGIA DI MARKETING FUORI DALLE RIGHE CHE FA PARLARE DI SE'

Sui social, vi sarete imbattuti di recente in una pubblicità raffigurante un panino ammuffito.

Nella fattispecie, un Whopper, l’iconico panino di Burger King: nella sua ultima pubblicità, datata 19 febbraio, la nota catena di fast food statunitense ha sostituito l’hamburger patinato delle classiche pubblicità con un panino che sembra essere stato dimenticato in frigo troppo a lungo da un coinquilino sbadato in un appartamento di studenti fuori sede.

Di sicuro non invita all’assaggio. O forse sì?

Si tratta di una campagna pubblicitaria globale volta a sottolineare l’impegno del noto brand nell’eliminazione dei conservanti artificiali. Entro la fine dell’anno, infatti, Burger King afferma che i Whopper americani (e tutti gli altri hamburger del menu) saranno prodotti senza l’uso di conservanti.

Il “Moldy Whopper” rappresenta quindi semplicemente il naturale esito dello scorrere del tempo su un hamburger: questa scelta si sposa bene con le sempre più elevate richieste da parte del mercato di prodotti più sani, che fanno bene alla salute e all’ambiente, oltre ad essere naturalmente più buoni. Burger King ha scelto di raccontare proprio questo, attraverso una storia coraggiosa e per certi versi, se vogliamo, anche discutibile.

Non è certo la prima volta che il gigante dei fast food adotta questo genere di approccio pubblicitario “aggressivo”, ma di impatto. Basti pensare alla campagna lanciata lo scorso dicembre. Per tutto il 2019 infatti Burger King ha nascosto un BigMac – burger rappresentativo del principale competitor, McDonald’s – dietro al Whopper in ogni pubblicità comparsa nel Regno Unito: uno scherzo rivelato alla fine dello scorso anno su Youtube e su Twitter con un video, creato con l’obiettivo di rendere evidente la differenza di dimensioni tra i due famosi panini. Oltre che di un geniale troll, si tratta senza dubbio di una scelta di marketing interessante che non tutti avrebbero avuto il coraggio di portare avanti, basata sulla storica concorrenza tra i due principali attori del fast food americano.

E non è neanche la prima volta in cui un panino ammuffito – anche se in questo caso dovremmo dire stranamente NON ammuffito – diventa il protagonista di una notizia di cronaca: memorabile l’esperimento compiuto da Hjortur Smarason nel 2009. Il cittadino islandese, particolarmente affezionato agli hamburger di McDonald’s, prima della chiusura dei vari punti vendita nell’isola, ha deciso di acquistare il suo ultimo panino con le patatine fritte. Non per consumarlo, ma per tenerlo come ricordo. Risultato? Dopo dieci anni il panino è ancora in ottima forma, senza muffa e senza particolari segni di decomposizione. E pensare che di strada ne ha fatta…

Probabilmente è stata proprio questa immagine a generare l’idea alla base del Moldy Whopper, il cui scopo è dimostrare esattamente il contrario. Insomma, tra le righe possiamo leggerci: i nostri panini diventeranno anche brutti, ma almeno sono privi di conservanti. Quale dei due scegliete di mangiare?

Tutto questo fa parte della strategia pubblicitaria di Burger King: essere sovversivi e spingere i confini creativi per generare una crescita del business è nel DNA dell’azienda e del suo CMO (Chief Marketing Officer) Fernando Machado.

Un approccio che si spinge verso le sponde di marketing più audace,  che può piacere o meno, ma che di sicuro genera interesse e reazioni.

E voi cosa ne pensate?

Siete curiosi? Volete approfondire? Guardate il video!

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