Una storia semplicissima, una piccola favola che come una bussola ci orienta e ci guida in un mondo in continua trasformazione

Settembre è ormai agli sgoccioli: siamo tornati in ufficio ormai da un po’. Con ancora un pizzico di malinconia per l’estate conclusa e gli ultimi accenni di abbronzatura, ma anche con tanta determinazione ed entusiasmo per i progetti in attivo e per i nuovi.

In effetti, settembre è per antonomasia il mese del cambiamento come stile, come mood mentale e arma vincente. Ed è proprio pensando al cambiamento che la nostra mente è volata verso una brevissima e illuminante lettura che tra un tuffo nel mare e uno nel bicchiere (birra, mojito, gin tonic, vabbè…) ci ha fatto compagnia durante queste vacanze. Si tratta del celebre “Chi ha spostato il mio formaggio?” dell’americano Spencer Johnson (Sperling & Kupfer Editori).

La storia

Un grande labirinto, simbolo della vita con il suo procedere imprevedibile e insidioso, è abitato da due topolini, Nasofino e Trottolino, e due gnomi, Tentenna e Ridolino. Le quattro creature, molto diverse tra loro, spendono il loro tempo alla ricerca del formaggio, obiettivo che rappresenta la realizzazione di ogni desiderio umano.

Un giorno riescono a trovarlo in abbondanza in un Grande Magazzino, ma subito diventa evidente il diverso approccio che topi e gnomi hanno con questa scoperta. I topolini rimangono all’erta, non si accomodano, non si rilassano. Gli gnomi, invece, più simili agli uomini, cominciano a considerare il Magazzino come un punto stabile, immutabile per la propria esistenza. Ma un giorno ecco lo sconvolgimento, il cambiamento che rompe gli equilibri.

Il Formaggio comincia a scemare, a diminuire fino a esaurirsi del tutto. I topolini, che avevano già intuito i segni di questa evoluzione, non vengono colti impreparati; senza troppi piagnistei si adattano alla nuova situazione e si rituffano nel Labirinto per andare alla ricerca di un nuovo deposito di Formaggio. Gli gnomi, invece, come reagiscono?

L'insegnamento di Risolino

Attaccati alle proprie abitudini, ogni mattino gli gnomi si recano al Magazzino aspettandosi che tutto sia tornato come prima. Ma così non accade. Il magazzino rimane vuoto e il formaggio un ricordo sempre più lontano. La situazione è grave, drammatica e finalmente Risolino se ne accorge. Contrariamente da Tentenna, capisce che è il momento di fare qualcosa. Così, superando angosce e paure, decide anche lui di tuffarsi nel Labirinto e di andare alla ricerca del Nuovo Formaggio. È l’inizio di un percorso di cambiamento e crescita che sfocia nelle seguenti massime:

  • se noterai per tempo i piccoli cambiamenti ti sarà più facile adattarti a quelli grandi, quando arriveranno;
  • seguire una direzione nuova aiuta a trovare il Nuovo Formaggio;
  • quando superi le tue paure ti senti libero;
  • se immagini di gustare il Nuovo Formaggio già prima di trovarlo, scoprirai la via giusta per conquistarlo;
  • quanto più rapidamente abbandonerai il Vecchio Formaggio tanto prima gusterai quello nuovo;
  • è meno pericoloso affrontare il Labirinto che rimanere fermi senza  Formaggio.

Un invito per tutti

Questa lettura è un grande invito. Un invito ad essere come Nasofino, che reagisce al cambiamento prima che gli eventi lo costringano a farlo. Oppure un invito a scrollarsi di dosso l’atteggiamento di Tentenna, schiavo delle abitudini, dei vecchi agi e incapace di guardare in faccia la realtà. Ma soprattutto un invito a fare come Risolino, che impara a ridere di se stesso, e dopo un’iniziale disorientamento decide di andare alla ricerca di un Nuovo Formaggio, imparando passo dopo passo un metodo di vita e di lavoro, capace di trasformare il temuto cambiamento in un’occasione di crescita e scoperta.