C’è chi svuota l’armadio e si rifà il guardaroba, chi punta tutto sull’acconciatura glamour o, ancora, chi cambia approccio e affida a un tono impostato e a un aspetto rilucidato la comunicazione della propria trasformazione. Capita di volersi presentare diversamente a causa del trascorrere degli anni, convinti che invecchiare voglia dire rinunciare alla freschezza e all’audacia della trasgressione, oppure ci si ritrova a chiudere in un cassetto le esperienze di un tempo per avventurarsi lungo la strada della maturità, ben delimitata e assicurata dalla protezione del guard rail del già noto.
Era corretto citare le categorie allergiche al rischio, perché noi non siamo così.
Parliamoci chiaro: quanti lancerebbero il nuovo sito allo scoccare del settimo anniversario? Potevamo pensarci due anni fa o forse aspettare il decennale, ma il dubbio non ci ha sfiorato e alla fine eccoci qui, a trasmettervi cosa quest’evoluzione significa per noi.
Bene, nel 2019 c’era un solo blocco di partenza da cui dar via alla corsa: il web.
Non saremo noi a dirvi quanto il linguaggio e la fruizione digitale del mondo siano oggi indispensabili per bucare lo spazio del marketing e della comunicazione aziendale, ci limiteremo a raccontarvi come abbiamo cavalcato quest’onda per parlare di quel che siamo… rigorosamente per immagini.
Intendiamoci, le parole ci piacciono enormemente: ci giochiamo, le abbiniamo, facciamo di tutto per creare delle connessioni esplosive tra loro. Solo che, per l’occasione, abbiamo scelto di metterle al servizio del codice visivo perché non fossero le uniche a esprimere l’essenza del nostro lavoro.
Spoiler: non sforzatevi di rievocare doppioni, non c’è niente cui abbiamo deciso di ispirarci. Un bel giorno il nostro web designer e IT manager ha trovato il coraggio di costruire un palazzo e di arredarlo insieme ad un’addetta stampa (un po’ copywriter e un po’ event manager, che pazzia) con il supporto di tutti e solo quattro mattoncini in mano: i colori del marchio.
Ci sono volute svariate settimane e tante notti insonni – spese perlopiù a cancellare e rifare, ridisegnare, ridistruggere e riplasmare un risultato già vicino alla sua forma ideale, un po’ come succede alle migliori penne del panorama editoriale di ieri e di oggi – per arrivare a quello che adesso, con discreto orgoglio, vi stiamo presentando.